Bisogna essere grati ai nostri legislatori, che hanno creato nel 2008 una legge sulla sicurezza sul lavoro che è forse la migliore legge sulla sicurezza sul lavoro che ci sia al mondo. Una legge che però non è riuscita a creare una cultura della prevenzione nel nostro Paese, forse perché non è arrivata a toccare il cuore dei lavoratori e dei datori di lavoro.
Complice il fatto che il tessuto imprenditoriale italiano è costituito dal 98% di imprese che sono sotto i 19 dipendenti e dal 95% sotto i 10 dipendenti che hanno visto nel Testo Unico (D.lgs 81/2008), un’eccessiva complessità (306 articoli e oltre 50 allegati).
Il Testo Unico, infatti non prevede nessun dosaggio delle disposizioni applicabili alle aziende, rispetto alle specificità dei settori e delle attività lavorative. Esso richiede, senza nessuna distinzione a tutti le aziende l’adozione, delle stesse misure di tutela progettate sul modello di una impresa manifatturiera, strutturata e organizzata in modo tradizionale.
Per questo crediamo che la condivisione della cultura della prevenzione e qui entriamo sul tema proprio della conoscenza e del sapere sulla sicurezza. Quindi, dalla costruzione di un sapere che non viene astrattamente imposto e calato dall'alto perché altrimenti sarà percepito dalle aziende e dai lavoratori come un mero obbligo privo di valori.
Valori, che invece ci sono e sono fondati sulla necessità stessa di preservare la vita umana e la propria salute. E allora si tratta di innovare a nostro giudizio concettualmente oltre che normativamente perché il rischio della selva normativa in questo paese è sempre dietro l'angolo, bisogna creare un pensiero comune sulla sicurezza
E questo anche se sappiamo bene che trovare nella pluralità l'idea di cercare un pensiero comune un unico fulcro è difficile perché ognuno presenta varie sfaccettature dello stesso problema e con visioni molto simili ma comunque con le sue peculiarità e allora noi vogliamo creare un punto di raccordo un fulcro su cui poi si possa perlomeno essere tutti d'accordo per poi costruire nella diversità delle idee un pensiero culturalmente comune sulla sicurezza.
Sappiamo che più è più semplice proteggere le l'esistente piuttosto che essere innovatori e lavorare per un cambiamento vero. Noi però qui vogliamo parlare a tutti, trovare un pensiero che ci accomuna e secondo noi non si può che partire da un processo di semplificazione e sburocratizzazione che si basi in primis sulla conoscenza e sul sentire condiviso del bisogno di sicurezza.
Per favorire questo, bisognerà partire, giocoforza dalla semplificazione degli adempimenti puramente formali che appesantiscono il Testo Unico e colpiscono in modo particolare le micro e piccole imprese. Lo scopo di questa azione sarà quella di avere un quadro normativo, più efficiente e corrispondente alle esigenze delle aziende italiane e che al momento non fa differenze tra realtà lavorative complesse e realtà piccole e meno organizzate.
Avere un approccio metodologico di tipo One Health con la realizzazione di pani di prevenzione mirati in moda da dare un supporto consulenziale e consolidare il supporto alle aziende ed in particolare alle PMI che anche se virtuose possono avere dei divari di dimestichezza nell’adozione delle misure di tutela.
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Dott. Luigi Ferrara
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23/11/2022
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